Il progetto

La difesa fitosanitaria della vite presenta ad oggi molteplici criticità, sia ambientali che economiche, legate da un lato all’elevata suscettibilità della coltura a diversi patogeni e dall’altro alle basse efficienze degli interventi di difesa che si traducono in notevoli danni sia in termini ambientali (contaminazione di aria, acqua, suolo) che economici (i prodotti fitosanitari sono una delle maggiori voci di spesa dell’azienda vitivinicola).

L’obiettivo del progetto è di favorire un impiego più efficiente dei mezzi tecnici di produzione e, a tal fine, mira a far conoscere ai diversi attori del settore viticolo nuove tecnologie disponibili per ottimizzare l’uso di agrofarmaci in vigneto (quando, quanto, e dove trattare), dimostrando come esse siano adatte all’uso in contesti operativi diversificati e permettano di ottenere oggettivi benefici sia in termini di sostenibilità ambientale (valutata tramite analisi del ciclo di vita LCA – Life Cycle Assessment) che economica (analisi LCC – Life Cycle Cost) e sociale (SLCA – Social Life Cycle Assessment), nonché in termini di qualità del prodotto (contenuto di
rame nei vini).

Il progetto presenta un contributo conoscitivo elevato per il miglioramento e l’innovazione nella gestione delle coltivazioni, attraverso la diffusione di tecnologie innovative per ottimizzare i sistemi di difesa in vigneto. Ciò permette di ottenere chiari benefici a diverso livello di scala, sia di singola azienda ‒ grazie ad un impiego più efficiente dei mezzi tecnici di produzione ‒ che di territorio, grazie ad una riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera e al trasferimento alla realtà vitivinicola – un settore chiave nel contesto dell’agricoltura lombarda – di nuovi modelli e strumenti di sostenibilità aziendale, fornendo conoscenze che permettono di migliorare le performance aziendali in termini sia ambientali che economici.
La ricaduta informativa assume ulteriore peso considerando che l’innovazione proposta permette di rispondere alle richieste del
consumatore di un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente e all’esigenza degli agricoltori di tecnologie che permettano di migliorare i margini di profitto e che li supportino in modo quantitativo nell’affrontare la forte instabilità climatica che sempre più caratterizza l’agro-ecosistema.